Canonica San Secondo
Visita il sito della parrocchia di San Secondo
Canonici Regolari Lateranensi,
Via Tifernate 2,
06024 Gubbio (PG), Italia.
Tel. (0039-075) 92 73 869
Sito: sansecondo.org
E-mail: biblioteca.steuco@libero.it
D. Pasquale Crisculo, priore
D. Gabriele Pauletto
Ab. Pietro Guglielmi
Dependentiae:
Rettore Basilica – Santuario di Sant’Ubaldo
Via Monte Ingino 5
06024 Gubbio (PG), Italia.
Tel. (0039-075) 92 73 872
D. Giuseppe Ganassin, rettore
D. Pietro Benozzi
San Secondo e Madonna del Ponte
La chiesa di San Secondo è ubicata a Ovest di Gubbio, fuori dall’antica cinta muraria, la chiesa, con l’annessa canonica, rappresenta uno dei siti storici più importanti per la città e per i Canonici Regolari di S.Agostino.
I Canonici Regolari di san Secondo furono autonomi fino alla riforma del XIII secolo, successivamente aderirono alla Congregazione del SS. Salvatore di Bologna e poi ai Canonici Lateranensi all’inizio del XIX secolo.
Nel 1141 papa Inoocenzo II pone sotto la sua diretta protezione Letone, priore della chiesa dei santi Agapio e Secondino e i suoi canonici, confermandovi la regola di sant’Agostino da poco adottata. L’ultimo prestigioso abate della Comunità canonicale di san Secondo fu Don Giuseppe Ricciotti (1890-1964).
Canonica e chiesa di S. Secondo
Eremo di Sant’Ambrogio
L’eremo sorge sulle prime pendi ci del versante est del monte Foce o monte Calvo, fra balze rocciose. Non dista molto dalla città, ma l’asperità del luogo lo rende di difficile accesso e gli dà quell’ aspetto di romitorio ove dominano solitudine e silenzio.
Il percorso che porta all’eremo è davvero suggestivo perché nel primo tratto, sul lato sinistro, si possono ammirare, per una lunghezza di 50 m, le mura ciclopiche, alte 5 m, che sono l’estremo limite della cittadella preistorica e, sul lato destro, si possono godere eccezionali vedute panoramiche: della gola, del dirimpettaio acquedotto medioevale, della città storica di Gubbio e, in particolare, del sottostante antichissimo quartiere di San Martino.
In alto, sulla montagna, l’eremo di S. Ambrogio