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Basilica di San Pietro in Vincoli


Tu che entri in questa chiesa di S. Pietro in Vincoli,

sii il benvenuto.

Siamo noi, Canonici Regolari Lateranensi, sacerdoti religiosi,

che serviamo questa Basilica dal XV secolo,

a darti il saluto di accoglienza.

Siamo venuti qui da S. Giovanni in Laterano.

Per questo nelle nostre generalità c’è la parola “Lateranensi”.

La chiesa esisteva prima della nostra venuta.

Fu fatta costruire nel IV secolo, dall’imperatrice Eudossia

e la donò a Papa Leone I, per custodire le venerate catene

che tennero prigioniero l’apostolo Pietro.

Da qui il titolo della chiesa: S. Pietro in Vincoli (in catene).

La Basilica custodisce anche la celebre statua del Mosè,

opera di Michelangelo.


 

Che cosa trovi in questa chiesa?

Gran parte delle persone entra in S. Pietro in Vincoli

per ammirare l’arte,

e rischia di dimenticare che entra in un luogo sacro.

La Basilica custodisce numerose testimonianze di fede.

Le catene dell’apostolo Pietro.

Entrando, basta alzare gli occhi:

il rosone della volta, sopra l’ingresso porta la scritta: “Dirupista vincula mea”

Cristo ha spezzato, ci ha liberato dalle catene del male.

La statua del Mosè, il grande condottiero che condusse, per quarant’anni, attraverso il deserto,

il popolo di Dio

dalla terra di schiavitù alla libertà,

parla e dice che la mia, la tua vita è un cammino, è un esodo verso Dio.